Da Pian de Fontana al Settimo Alpini (o Belluno)

La tappa che va dal Pian de Fontana al Settimo Alpini
è una delle più complicate della Monaco Venezia,
con una ferrata sulla Schiara davvero impegnativa.
Chi non ha la preparazione adatta, deve scegliere la variante che porta al rifugio Bianchet.

  • lunghezza
    7km
  • tempo
    8:00ore
  • dislivello in salita
    +
    670m
  • dislivello in discesa
    -
    860m
  • difficoltà
    difficile

Per affrontare questa “tappa delle scalate” della Monaco Venezia – che va dal rifugio Pian de Fontana al 7. Alpini sulla Schiara – è necessario avere una preparazione adeguata per affrontare una via ferrata e trovarsi in una giornata di bel tempo. Senza la presenza di queste due condizioni, bisogna scendere al rifugio Bianchet.

Ci concentreremo però sul tragitto originale, che dal Pian de Fontana passa per il Casonet di Nerville, la Forcella del Marmol, il Bivacco del Marmol e infine termina al Rifugio 7. Alpini. Un’escursione lunga e difficile, in zone impervie e senza nessun punto di ristoro.

Altimetria

Dal rifugio Pian de Fontana (1632 m) scendiamo verso ovest lungo la traccia 514, in un bosco ai piedi del Talvena. Poi, procedendo in salita, arriviamo a Forcella La Vareta (1704 m). Poco distante, sul pianoro erboso, incontriamo le casere abbandonate di La Vareta. La vista è già conquistata dalle pareti settentrionali della Schiara e poi dal panorama sulla Val Vescovà.

Il sentiero procede senza forti dislivelli per la Val Vescovà, restando sui 1700 metri di altitudine. Dopo una breve discesa arriviamo a un bivio: qui, abbiamo due possibilità, le stesse che vengono offerte agli escursionisti dell’Alta Via n.1. Da una parte si va al rifugio Settimo Alpini, dall’altra al rifugio Bianchet. Da una parte, un’impegnativa ferrata; dall’altra, un tranquillo sentiero.


Mappa & Cartografia



Segnaletica

Sentiero 514 o Alta Via n.1 (triangolo con il numero 1)

Carta Escursionistica

Carta escursionistica Kompass77 Alpi Bellunesi, 1:50000; Tabacco carta 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi, 1:25000


Vediamo cosa succede se andiamo verso il rifugio 7. Alpini: dal bivio, seguiamo ancora la traccia 514 che si inoltra tra la vegetazione in direzione sud est. Prima scende verso il Casonet di Nerville (1641 m) e poi riprende quota salendo alla Forcella Nerville (1953 m).  Sempre la traccia 514 ci porta ancora più su, alla Forcella del Marmol (2262 m), in un ambiente impervio e “di orrida bellezza”, per citare Piero Rossi, che raccomandava di “non scendere assolutamente per la gola sud, ghiacciata e pericolosissima”.

Dalla forcella, saliamo in ferrata verso il Bivacco del Marmol (2266 m). Troviamo il punto in cui si incrociano la ferrata Berti e la ferrata Marmol e proseguiamo verso sud per la via ferrata Marmol, fino all’omonimo Bivacco.

Da qui, bisogna affrontare la discesa lungo la via ferrata del Marmol, che taglia il lato est della parete meridionale della Schiara fino al rifugio Settimo Alpini. Si tratta di un passaggio obbligato ben segnalato e attrezzato con corde fisse, scalini e scale metalliche. Sono 600 metri di dislivello in discesa, in parte molto esposti, sempre tra impressionanti vedute sulle rocce delle Dolomiti Bellunesi. Arrivati ai ghiaioni ai piedi della parete della Schiara, incontriamo il caratteristico Porton della Schiara e poi, un comodo sentiero tra pendii erbosi ci conduce al rifugio 7. Alpini (1502 m), meta finale di questa tappa della Monaco Venezia.

Variante: verso il rifugio Bianchet e Belluno

Vediamo però la variante della Monaco Venezia (e anche dell’Alta Via numero 1) che evita la via ferrata e porta al rifugio Bianchet, e ritorniamo al bivio vicino alla forcella La Vareta. Qui, prendiamo il sentiero 518 che scende lungo la Val Vescovà.

Continuiamo in discesa verso ovest, diretti al rifugio Bianchet. In un’ora circa arriviamo al Pian dei Gat. In questa radura circondata da un fitto bosco e dominata dalla parete nord della Schiara e dal profilo settentrionale della Gusela del Vescovà troviamo il rifugio Bianchet (1245 m). Dal rifugio, continuando a piedi lungo la mulattiera, percorriamo la Val Vescovà fino alla località La Muda (486 m): a due ore di cammino dal Bianchet arriviamo sulla strada statale agordina, dove transitano le corriere dirette a Belluno.

Segnalazione percorso alternativo (*) Anziché arrivare sulla statale agordina, però, è possibile arrivare a Belluno attraverso un percorso alternativo che parte da località Peron. Da Peron si imbocca il sentiero per il Sass di San Salvador, a mezza costa del Monte Peron (270 metri di dislivello in positivo). Il sentiero esistente offre un bel panorama sulla Valle del Cordevole e sulle frazioni circostanti. Giunti in località Comui Alti si prosegue per la località Sommaval, percorrendo il vecchio sentiero esistente. Si arriva così a Libano, presso la ex chiesa parrocchiale, da cui si gode di una vista totale sulla Valbelluna. Da Libano si continua a piedi fino a Tisoi e poi a Bolzano Bellunese. Da Bolzano Bellunese si scende verso il centro città di Belluno.

(*) Grazie al CAI di Belluno e al Circolo Ricreativo e Culturale San Giorgio per queste indicazioni.

Trasporti

Nessuno verso il rifugio Settimo Alpini.
Dal rifugio Bianchet, mezzi pubblici lungo la strada statale agordina.

Soste

Nessuna possibilità di sosta sul percorso


Info Turistiche

Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Piazzale Zancanaro 1, I-32032 Feltre, 0439/3328


[Foto di Stefan Lenz]