Rifugio Carestiato

Siamo a quota 1834, sul Col dei Pass: il rifugio Carestiato si trova ai piedi del gruppo della Moiazza,
alla base della cresta delle Masenade.

È il 1950 quando si inaugura questo rifugio che porta il nome di Bruto Carestiato, giovane alpinista caduto nel 1943. Proprio grazie al contributo della famiglia Carestiato, tra il 1947 e il 1949 viene completata la costruzione del rifugio, sorto per iniziativa della sezione Agordina del CAI. In ordine cronologico, è il quarto rifugio sorto sul gruppo dolomitico formato da Civetta e Moiazza.

Solitamente, il rifugio Carestiato si raggiunge con una semplice passeggiata dal Passo Duran (in meno di un’ora), o con due ore di camminata da Agordo, passando per Malga Framont. Oppure, come nel caso dei camminatori della Monaco – Venezia, ci si arriva dal rifugio Vazzoler, costeggiando la Moiazza.

Ristrutturato di recente, ci accoglie con i suoi bei balconi rossi e una terrazza panoramica rivolta verso il paese di Agordo e i verdi pascoli della malga posta sotto le pareti del Mont Alt e della Lastia di Framont.

Mappa


Il rifugio Carestiato ci attende alla base delle pareti sud della Moiazza, nel cuore delle Dolomiti orientali. Oltre alla Moiazza, alle spalle del rifugio si innalzano la Cresta delle Masenade e il Sass del Duran. Più in là, S. Sebastiano, Tamer, Castello del Moschesin.

Il panorama apre belle vedute sulla conca agordina e le montagne circostanti: da un parte, Monte Celo, Vette Feltrine, Monti del Sole e i massicci agordini di Croda Granda e Agner; dall’altra, Mont Alt di Framont, Forcella del Camp, Torri dei Cantói.

Dal Carestiato partono escursioni facili, come quelle che in circa tre ore portano alla Rifugio Vazzoler o in un paio d’ore al Mont Alt de Framont, in entrambi i casi passando per la forcella da Camp. Dal rifugio si intraprendono anche ascensioni molto impegnative sulla parete meridionale della Moiazza o la ferrata Costantini sulla cresta delle Masenade – Cima Moiazza Sud.

Punto d’appoggio della Monaco – Venezia, il rifugio Carestiato è toccato anche dall’Alta Via numero 1.